Le vie di acqua e di terra: presentato il progetto del Rotary Club Roma Aniene

Nell’autorevole sede della Facoltà di Architettura a via di Valle Giulia si è tenuta la Giornata della Cultura organizzata dal distretto 2080 e coordinata dalla commissione Distrettuale Beni Culturali e Rapporti con l’Unesco Distretto 2080, presieduta e guidata da Tatiana Kirova.

Il Rotary Club Roma Aniene di cui è attualmente Presidente Sara Iannone ha scelto come area tematica “Le vie di aria di terra e di acqua”. Una scelta, ha spiegato nel suo intervento Sara Iannone, che è stata suggerita proprio dal nome del Club. Nel suo intervento la Presidente ha voluto anche ringraziare la referente del Club, Tiziana Galloni, sempre disponibile e attenta.

Il progetto, coordinato dalla giornalista Ester Campese Bramante, nonché Presidente della Commissione Comunicazione del Rotary Club Roma Aniene, è stato articolato in due giornate.

La prima si è svolta il 28 aprile a Roma con la visita guidata e conferenza curata dal professor Vittorio Maria De Bonis, presso l’acquedotto Virgo, l’unico degli undici principali acquedotti di Roma antica rimasto ininterrottamente in funzione.

Il percorso dell’acqua Vergine parte dalla via Salaria e attraversa il territorio dell’Aniene, piegando verso Villa Ada, per raggiungere il quartiere Parioli, Valle Giulia ed entrare nel cuore della città in prossimità del Muro Torto. L’acquedotto alimenta, oltre che la Fontana di Trevi, anche la Barcaccia di Piazza di Spagna, la fontana dei Quattro fiumi a Piazza Navona, la fontana delle tartarughe, nonché il meraviglioso gruppo scultoreo sito in Piazza del Popolo.

La seconda giornata si è svolta a Tivoli, sabato 29 aprile, con il patrocinio dell’Associazione dei Cavalieri di San Silvestro, nella basilica monumentale di San Silvestro.

La conferenza, a cura di Monsignor Luigi Casolini, preside del capitolo della cattedrale di Tivoli e socio onorario del Rotary Club Roma Aniene, si è sviluppata sull’indissolubilità tra la città di Tivoli e l’Aniene.

Monsignor Casolini ha tracciato la bellissima storia della prima centrale idroelettrica in Italia, raccontando quando Tivoli illuminò Roma, ovvero l’accensione della prima lampadina grazie alla corrente elettrica alternata lanciata a distanza, attraverso la Centrale Tiburtina dell’Acquoria, il 4 luglio 1892.

L’intervento del marchese Emilio Petrini Mansi della Fontanazza, socio Aniene, si è focalizzato su Villa d’Este, con i suoi meravigliosi percorsi d’acqua, attraverso le famiglie nobili che l’hanno posseduta, principalmente la famiglia d’Este.

La professoressa Anna Maria Panattoni, storica ed esperta d’arte, vicepresidente della Società Tiburtina di Storia e d’Arte, ha invece delineato le vicende che, dall’antichità all’età moderna, hanno legato il destino di Tivoli al suo fiume, attraverso le testimonianze archeologiche e documentarie.


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